La Dea Venere – Afrodite

Sostegno-superiori/ discipline artistiche, liceo artistico, schede didattiche, secondo superiore

Nell’ambito della lezione di discipline plastiche, la nostra amica Linda ha elaborato una scheda didattica sulla Dea Venere (per i romani), Afrodite (per i grechi).

SCARICA LA SCHEDA DIDATTICA SULLA DEA VENERE – AFRODITE

Questa è la storia della Dea Venere (che ritrovate nella scheda didattica):

Venere nacque dalla schiuma dell’oceano. Un giorno Crono ferì il padre, cioè il dio Urano. Dalla ferita uscì una goccia di sangue che cadde nel mare e si trasformò in schiuma. Le onde rimescolarono la schiuma finché ad un certo punto assunse la forma di una dea.

 

Il giorno in cui la schiuma si trasformò in dea, dalle profondità dell’oceano salì una balena che teneva sul dorso una grande conchiglia di madreperla alla quale erano imbrigliati sei delfini. Afrodite salì nella conchiglia e si adagiò su cuscini di velluto, mentre il vento la spingeva verso le coste dell’isola Citera. Non appena mise piede sull’isola gli uccellini iniziarono a volarle intorno cinguettando e tre ancelle le portarono un abito fatto di schiuma e arcobaleno.

 

Quando Zeus vide tanta bellezza capì che tutti gli dei si sarebbero contesi l’amore di quella creatura e per evitare liti nell’Olimpo si affrettò a darla in sposa a suo figlio Efesto, il fabbro zoppo e triste.

 

Afrodite però, molto vanitosa e permalosa, non era affatto contenta perché Efesto, come ogni buon fabbro, era sempre sporco di cenere e in più era sempre triste. Lei avrebbe preferito sposare il fratello di Efesto, il bellissimo Ares, il dio della guerra, oppure Ermes, il messaggero degli dei, che scherzava sempre con lei e la faceva ridere. Ma ben presto Afrodite si rassegnò al volere di Zeus e si adattò alla situazione, specialmente quando vide gli splendidi oggetti e gioielli che il fabbro Efesto fabbricava per lei. Neppure le dee, cari bambini, sanno resistere al fascino delle pietre preziose. La cosa più splendida di tutte era una cintura d’oro, il cinto, piena di gemme.

Benché abitasse sull’Olimpo, ogni anno la dea passava un mese di vacanza nella sua isola, Citera.

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