Quali accorgimenti didattici avere per gli alunni con plusdotazione o ad alto potenziale cognitivo (APC), definiti Gifted children in ambito internazionale?

Cos’è la plusdotazione?

Le statistiche internazionali evidenziano che la percentuale dei soggetti appartenenti alla fascia di alto potenziale cognitivo (QI dal 120 al 129) è circa il 5 % della popolazione, mentre i soggetti plusdotati (QI dal 130) sono il 2,5%.

Innanzitutto chiariamo che la plusdotazione o l’alto potenziale cognitivo sono una caratteristica individuale, non sono uno disturbo da diagnosticare (Robinson, Zigler, & Gallagher, 2000). Infatti non rientrano tra i disturbi elencati nel DSM-V. Attualmente, non esiste alcun manuale di riferimento o una serie di criteri universalmente accettati, sulla base dei quali sia possibile individuare oppure escludere la plusdotazione. Il CNOP, Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, al fine di fornire una procedura corretta ed esaustiva per il riconoscimento e la valutazione della plusdotazione, ha prodotto delle Linee guida per la Valutazione della Plusdotazione Cognitiva in Età evolutiva, CNOP, dic. 2018.

Riconoscere la plusdotazione o l’alto potenziale intellettivo come caratteristica individuale è importante perché significa poter rispondere in maniera adeguata ai bisogni dei ragazzi.

Normativa scolastica

La Nota MIUR 562 del 3 aprile 2019 stabilisce che gli alunni ad alto potenziale intellettivo POSSONO essere riconosciuti come soggetti con Bisogni Educativi Speciali . Praticamente questa nota estende le misure della Direttiva MIUR 27/12/2012 previste per i BES anche ai ragazzi ad alto potenziale cognitivo: misure di  personalizzazione degli insegnamenti, la valorizzazione degli stili di apprendimento individuali e il principio di responsabilità educativa.

Tale nota precisa che la strategia da assumere è rimessa alla decisione dei Consigli di
Classe che, in presenza di eventuali situazioni di criticità con conseguenti manifestazioni di disagio, possono adottare metodologie didattiche specifiche in un’ottica inclusiva, sia a livello individuale sia di classe, valutando l’eventuale convenienza di un percorso di personalizzazione formalizzato in un PDP.

Esempi di diciture da inserire all’interno del PDP:

  • concordare compiti aggiuntivi che non aumentino il carico di lavoro ma stimolino l’utilizzo delle competenze già apprese;
  • attivare strategie di coinvolgimento che responsabilizzino l’alunno e lo rendano partecipe delle attività in classe, in modo da non sperimentare il senso di noia;
  • incentivare la libertà di espressione sugli argomenti trattati, anche attraverso la produzione di materiale personale (es. elaborati, presentazioni in PowerPoint…).

Bisogni Educativi Speciali o Bisogni Educativi Normali?

Il Concetto di bisogno educativo ha messo l’accento sul concetto di bisogno come mancanza. In realtà, è opportuno andare verso un concetto di BES come condizione ordinaria per crescere e sviluppare le proprie competenze.

Nell’ottica ICF,  per comprendere le situazioni di BES, non bastano diagnosi cliniche, ma occorre
capire se quello specifico funzionamento è davvero problematico per quel soggetto.  I tre criteri oggettivi per stabilire una situazione problematica sono:

  • danno,
  • ostacolo
  • “stigma sociale”

Alla luce di questa considerazione, per gli studenti con alto potenziale cognitivo o con plusdotazione occorrerà attivare un percorso di personalizzazione formalizzato in un PDP soltanto se l’alunno manifesterà bisogni legati a situazioni di disagio.

Leggi l’approfondimento Academy of distinction uno strumento per coltivare i talenti nella scuola di oggi, Università di Pavia.

Quale didattica inclusiva per gli studenti ad Alto Potenziale Cognitivo?

La progettazione di una didattica inclusiva dovrebbe:

  1. prendere avvio dall’organizzazione di materiali, libri, schede, software, materiali integrativi e di
    approfondimento con livelli graduati di difficoltà e di complessità concettuale, per scegliere più facilmente come semplificare, facilitare o rendere più complesso in base alle necessità individuali;
  2. ripensare al modo con cui si apprende: le modalità devono essere differenti per permettere il
    conseguimento degli obiettivi utilizzando stili di apprendimento diversi, intelligenze diverse,
    codici e linguaggi diversi (Gardner, 1987, 1993, 2005).
  3. Utilizzare, quale strategia inclusiva, la mediazione tra pari. I bambini plusdotati
    potrebbero rappresentare una vera e propria risorsa nei gruppi di apprendimento cooperativo, sia quando lavorano in gruppi eterogenei, sia in gruppi omogenei. Potrebbero essere trainanti.
  4. La didattica laboratoriale, per problemi reali e nei contesti reali può essere una utile risorsa
    strategica sia per i plusdotati, sia per tutti i bambini e ragazzi, siano o non siano inclusi nei BES.

Come ce lo suggerisce la prospettiva bio-psico-sociale dell’ICF, la Classificazione Internazionale sul Funzionamento della disabilità e della Salute (OMS, 2001), occorre partire dalle capacità e dalle potenzialità degli studenti. Secondo questa prospettiva che dà importanza alla salute, il nostro scopo finale è il benessere della persona.

Allo stesso modo, le ultime teorie dell’apprendimento ci suggeriscono l’importanza delle emozioni nell’apprendimento. Pertanto sarà opportuno partire dagli interessi di questi studenti, dalle loro passioni. Andranno sempre bene le attività che stimoleranno la sperimentazione e la creatività.

Promozione del talento – Esempio di didattica per alunni plus-dotati con alto potenziale cognitivo (Erickson)

Leggi il Manuale operativo, Interventi e strategie per l’alto potenziale cognitivo  della Regione Veneto.

L’associazione IAG fornisce alcuni spunti per la didattica.

Conoscere i punti di forza degli studenti gifted

Gli studenti plusdotati hanno queste caratteristiche specifiche di funzionamento (fonte: Academy of Distinction)

  • spiccate abilità verbali;
  • elevato bagaglio di risorse e ampio vocabolario che gli permette di creare frasi complesse;
  • elevate capacità nell’attenzione sostenuta e un’eccezionale capacità di memoria;
  • spiccata curiosità e abitudine a porre molte domande;
  • hanno svariati e particolari interessi;
  • elevata reattività e immaginazione (spesso ideano giochi);
  • autodidatti in lettura, scrittura e calcolo;
  • precocità e rapidità negli apprendimenti;
  • elevato senso dell’umorismo e dell’ironia;
  • provano sensazione ed emozioni con una più elevata intensità e sensibilità;
  • spesso necessitano di precisione (tratti di perfezionismo);
  • usano la logica nelle deduzioni ed elevati livelli di astrazione;
  • riescono a individuare rapidamente gli aspetti essenziali del problema;
  • hanno la tendenza a trovare più soluzioni a ogni problema.

Scarica i materiali pubblicati da Martina Pedron, Francesca Rigon, Annarita di Palma e Valeria Duca. Clicca qui. Nei termini da ricercare, scrivere “iperdotazione cognitiva”. Avrete l’accesso alle slide: iperdotazione cognitiva: le studentesse e gli studenti con alto potenziale nelle scuole secondarie.

NB: La foto in apertura del post è di foto di Jesper Sehested Pluslexia.com – Non sono state apportate modifiche. CC BY 2.0 ATTO – Attribuzione 2.0 Generica